lunedì 23 luglio 2012

Un po di oggettività...


Premessa:
Questo è un flusso di concetti.
Molte cose verranno solo accennate, perché non sono una scrittrice e la parola mi viene molto più spontanea.
Non ho intenzione di fare critica, soltanto di parlare oggettivamente su qualcosa chiamato "corpo umano", senza stravolgere il significato delle parole e delle funzioni che i nutrienti hanno su un animale chiamato "uomo".

Direi che da alcuni anni a questa parte il concetto di Vegetarianesimo è esploso ovunque, complici i media o internet o i massoni guidati da Cthulhu ancora non so ben dirlo . . .
Sta di fatto che questa realtà cresce e si rafforza costantemente ogni giorno.
Personalmente sono alla stregua di una vegetariana dato che la mia dieta è costituita in gran parte da cereali e verdure.
La mia scelta è da sempre legata più a un fattore di limitare i grassi che non altro, ma so per certo che in deficit di carne,pesce,latticini e uova, il corpo sicuramente non risponde a dovere.
L'uomo è onnivoro, punto.
La biochimica del nostro corpo è strutturata per un costante  assorbimento di qualsiasi nutriente che madre natura ci offre, sia che l'ossigeno lo consumi o lo produca.
Penso che sia ormai inutile parlare del fatto che le proteine sono costituite da unità dette amminoacidi, i quali si distinguono in essenziali e non.
L'essenzialità di un amminoacido è dettata dall'impossibilità da parte del nostro corpo di riprodurlo a partire da altri componenti, indi di introdurlo tramite dieta.
Guarda caso, gli amminoacidi essenziali sono presenti nelle tanto additate "PROTEINE NOBILI" che casualmente hanno deciso di "presenziare" nelle carni animali (e derivati) e non tra un tubero e l'altro.
La necessità di introdurre tali Amminoacidi è indiscutibile: lo sapevano i nostri progenitori e lo sappiamo noi. Ogni buon vegetariano che si rispetti sarà costretto nel corso del tempo a introdurre artificialmente tali componenti tramite l'assunzione di integratori specifici.
I legumi,o il tofu,o i cereali , non sono sufficienti a soddisfare pienamente l'apporto proteico necessario e questi saranno sempre mancanti di alcuni componenti di base che oltre a intervenire nella funzione di "mattoni", intervengono anche in diversi processi metabolici che regolano la produzione di neurotrasmettitori, il trasporto lipidico, la regolazione dei cicli sonno-veglia, la capacità anaerobica muscolare e molto altro.
Ma per il rovescio della medaglia, neanche assumere troppe proteine fa bene, perché responsabili dell'affaticamento dei reni e del fegato, che col tempo, potrebbero portare a diverse patologie, anche gravi.
L'unica soluzione è l'equilibrio.
Assumendo costantemente le giuste razioni di frutta, verdura, latte(latticini), carne e pesce possiamo sperare di vivere una vita più lunga, serena(perchè è risaputo che il cibo interviene anche sugli ormoni che regolano l'umore)evitando alcune patologie, poi se il destino ha già deciso che ti aspetta entro i prossimi 2 anni un frontale con l'auto o un tumore terminale o un ictus o un infarto, mi spiace ma lì la scelta alimentare potrà fare davvero ben poco.
Sicuramente la dieta può diminuire la possibilità che alcune patologie (anche mortali) si presentino col tempo, ma nulla può contro un fattore genetico sempre più predominante, l'assunzione costante di radiazioni o l'esposizione a materiali non proprio innocui.
Un altro fattore che di rado viene considerato è la morfologia umana.
 Noi abbiamo denti e libri di scienza ci dicono che disponiamo di incisivi,canini,molari e premolari; guarda caso presentiamo una struttura dentaria da onnivoro, ossia predisposta alla triturazione sia di vegetali che di carne animale. Se fossimo erbivori, perché non ci siamo evoluti creando una struttura simile a un'antilope???
Semplice : perché i nostri antenati mangiavano qualsiasi cosa che potesse essere considerata commestibile.
Sembra così stupido come neanche 100 anni fa l'essere vegetariano fosse solo una fantasia.
Vorrei vedere nel 1800 o anche prima, cosa faceva un uomo davanti un pezzo di selvaggina.....forse è proprio lo sviluppo tecnologico che ci ha portato a crearci problemi di questo tipo, a farci perdere la nostra "naturalezza"e a svincolarci da quella catena alimentare che è alla base dell'equilibrio naturale che prevede la presenza di prede e predatori, affinché gli uni non predominino sugli altri, un qualcosa chiamato Selezione Naturale.
Non penso che se un signorotto avesse offerto a una dama un cosciotto di lepre, lei avrebbe risposto: "no grazie, sono vegetariana e non mangio animali che in vita erano buoni e coccolosi", oppure : "non ti vergogni???perchè l'hai ucciso?dovresti nutrirti solo con avena  e granturco come faccio io,così poi una bella Pellagra non te la toglie nessuno".
Altra carta spesso giocata per la natura alimentare dell'uomo è la conformazione del nostro apparato digerente.
E' vero, l'uomo ha un intestino molto più lungo e sviluppato rispetto a un normale carnivoro, ma non è neanche paragonabile a quello di un erbivoro °__° !
Cioè, una mucca ha ben 4 stomaci i quali le permettono di assimilare e convertire i nutrienti in amminoacidi essenziali che altrimenti non potrebbe introdurre per sua natura.
Nell'uomo questa peculiarità manca, molto semplicemente perché l'evoluzione l'ha portato a  seguire quella che è la strada più idonea che lo ha reso ciò che è oggi.
Infine, per concludere, vorrei disquisire un secondo sul concetto di CARNE.
Perché chi è schierato tra i vegetariani pensa che tutti gli altri si nutrono solo ed esclusivamente di carne?.
Non è affatto così. C'è sicuramente una percentuale che esagera indubbiamente, ma molti non fanno altro che rincorrere quell'equilibrio necessario a stare  bene.
Perché questo accanimento?.
Non mi pare che un onnivoro si accanisca così tanto contro un vegetariano perché rifiuta carne, pesce, latte e derivati, quindi come mai il vegetariano si prende questa confidenza?
Entrambe le alimentazioni presentano pro e contro, indi nessuno ha il diritto di giudicare l'altro e soprattutto ODIO il fatto che per carne si consideri esclusivamente la carne rossa.
La carne rossa è sicuramente tra le più ricche di proteine, ma ha anche diversi effetti collaterali dovuti alla sua assimilazione da parte dell'intestino, che produce scarti  in elevate quantità, i quali non riescono ad essere demoliti dal fegato e aumentano il rischio della formazione di masse tumorali.
La carne rossa non è la sola e vorrei ricordare che esiste la carne di pollo, tacchino, coniglio e soprattutto il pesce(in tutte le sue sottocategorie)!
La carne di maiale oggettivamente è un po a rischio e non tanto per la carne in se, quanto per gli insaccati derivati ricchi di grasso, che aumentano drasticamente la concentrazione di colesterolo nel sangue e incentivano l'ipertensione grazie agli alti contenuti di sodio.
Per il resto, la carne bianca, non ha gravi ripercussioni sul nostro organismo, essendo di facile assimilazione, leggera, a basso contenuto di grassi e comunque ricca di proteine nobili. Mentre il pesce è un tocca sana per tutto, particolarmente magro, meno ricco di proteine rispetto alla carne, ricco di omega 3, povero di colesterolo: "in pratica un pilastro della nostra dieta mediterranea".
Perché farne a meno?

ps.
dopo tutto ciò ho due ossobuchi da cucinare...
cordialmente...

Eleonora.

5 commenti:

  1. Ciao Eleonora, se posso permettermi... ci sono un po' di imprecisioni in quello che sostieni, anche se in linea generale il discorso è molto chiaro.

    Mi soffermo solo sulle tre imprecisioni più evidenti.

    1) Gli amminoacidi conosciuti sono 22, tra questi i c.d. "amminoacidi essenziali" sono otto: fenilalanina, isoleucina, leucina, lisina, metionina, treonina, triptofano, valina e sono tutti presenti sia in fonti alimentari animali che vegetali.
    Un discorso leggermente diverso è quello relativo alle proteine nobili. In due parole si dice che un alimento è 'proteico completo' se contiene tutti gli amminoacidi essenziali; le proteine che contengono tutti questi amminoacidi vengono chiamate 'nobili'.
    Approvigionarsi di amminoacidi essenziali attraverso le proteine nobili è più semplice che farlo attraverso proteine sparse; usando una metafora un po' azzardata è un po' come andare a fare la spesa al solo supermercato invece che in 4-5 botteghe alimentari: è più comodo ma la spesa alla fine è la stessa.
    La leggenda vuole tra l'altro che le c.d. 'proteine nobili' siano contenute solo in alimenti di origine alimentare: in realtà non è così.
    L'esempio più lampante è la soja e i suoi derivati, tra cui il miso che è una fonte bilanciatissima di proteine nobili.

    2) "Sembra così stupido come neanche 100 anni fa l'essere vegetariano fosse solo una fantasia."
    In realtà la Storia è andata diversamente e la realtà è molto più complessa.
    Tolte molte popolazioni che in Europa e nel resto del mondo erano vegetariane - e sopratutto in Asia alcune continuano ad esserlo - gran parte della popolazione (anche in Europa) la carne la mangiava molto raramente.
    Ovviamente non si parla di signorotti e dame da romanzo alla Zimmer Bradley, ma del 99% della popolazione, quella di cui si interessano più gli antropologi che i romanzieri.
    Le persone mangiavano raramente carne (e quella poca che mangiavano era carne bianca, essenzialmente avicola) tanto da sfatare il mito dell'essenzialità della carne nella dieta umana.
    Tu mi risponderai che - sopratutto nel Medio Evo - vivevano poco: è vero, e che c'erano grossi problemi di malnutrizione e di malattie alimentari: è vero... ma questo vale anche per la nobilità e per chi si poteva permettere cacciagione o allevamento. Non dipendeva certo dalla presenza o assenza di carne.

    3) Esistono comunque fior fiore di vegetariani nell'antichità. "Del mangiare carne" di Plutarco è del primo secolo d.C. ad esempio; Pitagora è venuto ancora prima: nel VI sec a.C, e Teofrasto nel IV sec a.C.
    Ma anche persone del calibro di Voltaire, Newton e ovviamente Leonardo erano vegetariani e pensavano e parlavano di queste tematiche.
    Ancor più recentemente Gandhi - come larghissima parte dei suoi connazionali suoi contemporanei - è uno degli esempi più illustri del XIX sec, assieme forse a Kafka e G.B.Shaw.
    E questi sono solo i grandi nomi che la Storia ci ha tramandato, senza contare tutti quelli che hanno fatto questa scelta alimentari (volenti o nolenti) all'ombra della Storia e della gloria dei posteri.
    Sicuramente i non-vegetariani della Storia sono in numero maggiore, ma non per questo scelte diverse sono da considerare assurde, eretiche o impossibili :)
    Di sicuro sono comunque abbastanza per rendere visibile quanto sia sbagliato dire che non si può vivere senza la carne.

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  2. Se poi vuoi davvero una risposta al 'perché farne a meno' ti rimando a due opere di Plutarco: "Sull'intelligenza degli animali" e "Del mangiar carne".
    Sono scritti vecchi di 19 secoli, ma ancora di grande attualità.

    Se ti interessa invece un punto di vista più moderno, ti consiglio "Se niente importa" di J.S.Foer, che attraversa come fossero di vetro le pareti degli allevamenti e delle nostre abitudini.
    Solo che ti avverto: il mio è un consiglio pericoloso; dopo aver letto Plutarco e Foer magari non diventerai vegetariana, ma di sicuro quell'ossobuco lo vedrai in maniera differente.

    Un caro saluto,
    Carlo




    PS. La dieta mediterranea è nata in America nella metà del 1900 per contrastare abitudini alimentari troppo ricche di carne, e pertanto consiglia il consumo di cereali, frutta, legumi, verdura e pesce.
    La carne bianca non è affatto un pilastro della dieta mediterranea, semplicemente si suggerisce - se proprio si vuol mangiar carne - di preferirla a quella rossa.
    Ti consiglio di leggere in proposito "Cucina mediterranea" di L.Piroddi, che è stato il primo a collegare alimentazione mediterranea e salute, e "Eat well, stay well" di A.Keys che è il saggio che teorizza per primo la dieta mediterranea.

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  3. Ciao Carlo...
    per quanto riguarda le imprecisioni, mi spiace...
    era nato come un breve post che poi mi è sfuggito di mano...la prossima volta mi ci dedicherò meglio e snocciolerò meglio ogni punto, in modo che non sembri troppo superficiale.
    ti ringrazio per le fonti,
    cercherò di procurarmele per curiosità.
    Come già detto sopra, io non sono contro i vegetariani...tutti sono liberi di cibarsi di quello che vogliono...il mio è uno sfogo legato al fatto che molti di loro(anche di mia conoscenza)cercano di impormi il loro "credo",quando io, non mi azzarderei mai a costringere uno di loro a nutrirsi di altro.
    Più che altro, mi piace valutare le cose oggettivamente per quello che sono...ho una discreta conoscenza del corpo umano e della sua biochimica,nonostante non abbia un lavoro di tipo scientifico,diciamo che è un vecchio hobby che perpetuo...e quello che vedo, analizzando fisicamente quello che siamo, è che siamo stati predisposti per mangiare un pò di tutto senza che un qualcosa predomini troppo sull'altra...
    Questo è il senso stretto del post..non voglio convertire nessuno perchè esiste il libero arbitrio...e se qualcuno considera il Vegetarianesimo una filosofia,benvenga...ma attenzione,rimarrà sempre una filosofia e non la nostra reale natura.

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    1. Beh sì, è sensato dire che non è la nostra reale natura.
      La nostra natura si è evoluta per consentirci di adattarci il più possibile.. sembra che i nostri progenitori fossero fruggivori come i nostri cugini primati.
      Alcuni primati sono rimasti fruggivori, altri integrano occasionalmente la dieta fruggivora con insetti, altri sono diventati onnivori.. e tra questi l'uomo.

      Questo però vuol dire che la nostra natura è l'adattabilità più che l'essere onnivori. D'altro canto - paradossalmente - la nostra specie può tranquillamente vivere di soli vegetali, ma non possiamo sopravvivere senza.

      Con questo intendo dire che è difficile, per un animale complesso come siamo noi, andare a definire qual è la nostra natura.. sopratutto basandosi sulle scelte/abitudini alimentari: sarebbe una continua contraddizione e si dovrebbe arrivare a considerare i sami e gli hunzakut due specie distinte (per citare solo due tra i tanti popoli con costumi alimentari diversi).

      Conosco la tendenza di molti vegetariani al voler convincere.. e credo prima o poi ci si scontri chiunque ha fatto questa scelta.
      D'altra parte in questa società chi è diventato vegetariano, quasi sempre lo è diventato.. nel senso che prima non lo era. Da questa prospettiva si gode quindi di un più ampio panorama di scelte.
      Un vegetariano sa cosa significa essere non-vegetariano, ma raramente accade il contrario. E sopratutto un vegetariano sa quanto si cambia quando si sceglie di cambiare alimentazione.
      Ci sono molti motivi per cui funziona così: antropologici, sociologici e psicologici.. ma non voglio qui scrivere un trattato ;)
      Volevo solo dirti che capisco chiaramente quello che dici.

      Io non ho, così come non ne hai te, voglia di convertire nessuno né di contraddire a priori... e sono felice di averti dato degli spunti utili per approfondire :)
      E' uno scambio di cui anche io ti ringrazio.

      Se posso aggiungere un'ultima considerazione: io trovo sia difficile però - anche con il supporto del metodo scientifico - sostenere con obiettività che siamo predisposti a mangiare tutto senza che qualcosa predomini sull'altro... altrimenti dovremo mettere in discussione la sopravvivenza di popoli secolari praticamente carnivori (come i sami appunto, o lapponi) e di popoli millenari praticamente vegan (come gli hunzakut, o burusci)... a meno di non andare a inserire le variabili di vita media e vita sana media... ma allora diventa davvero complesso stabilire un'oggettività, e credo fuori dalla nostra portata.

      Personalmente credo che l'elemento su cui svolgere il discorso sia proprio, come dici anche te, il libero arbitrio: in forma di tolleranza sociale e libertà individuale.

      Insomma, concludendo, credo che di oggettività nella complessità ce ne sia poca... e se teniamo conto di concetti poco oggettivi come etica e filosofia, finisce che nel voler definire, con metodo scientifico, chi siamo in base a cosa mangiamo... invocando l'oggettività, si finisce a fare un torto all'evoluzione e forse anche al concetto stesso di oggettività, che dovrebbe divenire troppo elastico ;)

      Grazie.

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    2. PS. Ops, ho sbagliato a scrivere: frugivori vuole una g sola ;)

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